Come degustare un vino? Gli errori comuni
Degustare un vino per molti è un vero e proprio rito. Codici scritti e non scritti che possono rendere migliore una serata all’insegna, magari, di un Negramaro Salento I.G.T. della linea Masseria Supreno visto che siamo in estate – di un fresco Gavi D.O.C.G. – Tenuta Arbéta.
La degustazione del vino è un atto antico e solenne che, tuttavia – complici alcune rappresentazioni cinematografiche e alcuni programmi di cucina un po’ troppo divulgativi – nell’ultimo periodo sta prendendo la strada di riproduzioni macchiettistiche.
Gli errori da evitare se vuoi degustare un vino come un esperto
Tre sono i gesti che proprio ci fanno capire di essere fuori strada con la degustazione. Un piccolo vademecum servirà a evitare errori da cartellino rosso. La squalifica permanente dal campionato degli amanti del buon vino. Sacrilegio.
1. Annusare il tappo del vino
Per esempio, è incomprensibile chi, dopo aver stappato una bottiglia, ricerca un odore particolare nel tappo di sughero della stessa. È un gesto barocco, quasi estremo che, all’atto pratico, non potrà portare che a un solo risultato: quello di sentire l’odore di un tappo di sughero. Nulla cambia ai fini dell’assaggio. Certo, altra cosa è assicurarsi che il tappo sia integro. Ma non serve di certo il senso dell’olfatto per determinarlo.
2. Impugnare il calice per la pancia
Non desta buona impressione nemmeno prendere il bicchiere per la pancia. È questione di temperatura del vino, certo, ma anche di eleganza formale. Per intenderci: se stiamo degustando un Pinot Grigio – Collio D.O.C. della Signature Collection che va servito a 10 °C, basta un contatto un po’ più prolungato con il palmo della mano per alterarne i valori. Le impronte delle dita, inoltre, renderanno più complesso l’esame del colore del vino.
3. Coprire i profumi del vino
In ultimo, ci sono i profumi. Quelli che si indossano, ovviamente, non quelli che si diffondono dal calice. L’olfatto è una componente fondamentale in una degustazione. E se un Amarone della Valpolicella ha già note di vaniglia, di spezie, di tabacco, perché renderli irriconoscibili a causa delle essenze di Chanel?