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Non chiamateli “vini” pugliesi

vini pugliesi

vini pugliesi, lmasserie bianche e le foglie d’ulivo. Soffitti alti, tronchi nodosi come gli anni. E l’odore di vendemmia che si mescola a quello della salsedine dei pochi e fortunati turisti dell’ultima decade di settembre. Ma guai a chiamare vino quello che bevete per accompagnare una frisa. Qualcuno, dalle parti del Salento, potrebbe storcere il naso.  

Sono gli scherzi della nostra lingua. A un certo punto, le parole prendono una direzione inspiegabile.

 

vini pugliesi e la differenza tra vinus merum 

 

romani utilizzavano due termini per indicare il vino: vinus, appunto, e merum (da un aggettivo che, nel suo significato originario, voleva dire “puro”). Già, perché è proprio la purezza l’oggetto del contendere. Il vinus non era quello a cui siamo abituati oggi: era, piuttosto, uno strano intruglio, annacquato, a volte “condito” da aromi come il miele o altre spezie. Ai romani, alla maggior parte di loro, piaceva così. Erano pochi gli “intenditori”, quelli che mescevano – in occasioni per altro molto rare – il merum, ovvero il vino in purezza, senza aggiunte.

In Puglia, ad esempio, era molto più frequente bere merum, e le uve delle valli a sud della regione, secondo Orazio (il poeta del nunc est bibendum – “ora bisogna bere”), non avevano nulla da invidiare a quelle più note del campano Falerno, che nell’Antica Roma era prezioso come lo champagne.

Vini pugliesi

Quel merum, insomma, era tra gli antenati del nostro Primitivo Salento I.G.T. della linea Masseria Supreno o della linea Alessandro Berselli Signature Collection, omaggio al nettare di questa terra ricca di vitigni e di tecniche di vinificazione.

Torniamo ai percorsi della lingua: proprio in Puglia, per dire “vino” si usa la parola mieru. È un grado in più, la tendenza a conservare intatto il sapore incontaminato della macerazione dell’uva, non solo nel significato, ma anche nella forma. Langue et parole, direbbe qualcuno.

Vini pugliesi

Primitivo, Negroamaro, Nero di Troia: sarebbe bello, per i vini pugliesi, tornare a essere definiti mieru. Esattamente come fa la gente di questa terra all’incrocio dei venti.

Non è puro vino. È vino puro.

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