Buseta e Boton, alla fine, si abbracciano sempre
Vecchi amici che ogni tanto litigano, discutono animatamente, non se le mandano a dire. Ma che, alla fine, si ritrovano sempre allo stesso tavolo della stessa cantina, con un buon vino rosso veneto nel calice. Brindano e dimenticano la lite, se ne vanno abbracciati quando la locanda chiude il chiavistello e l’oste borbotta che è tardi.
Buseta e Boton – Rosso Passito IGT Veneto della linea Ambasciata del Buon Vino rispecchia perfettamente questo spirito.
Buon vino rosso veneto: la coppia Merlot e Corvina per la bottiglia perfetta
La tazza e il cucchiaio, l’asola e il bottone – buseta e boton, appunto -, un binomio perfetto. Un po’ come le uve Merlot e Corvina, una coppia rodata, un vero e proprio emblema di cosa sia un blend.
Uve, vini e mosti si usano come una vera e propria tavolozza di colori. È l’artista a metterli insieme per dar vita all’opera d’arte. È il vinificatore a miscelarli per creare la bottiglia perfetta di un buon vino rosso veneto. Un gioco di percentuali, di profumi, di aromi scomposti. Merlot e Corvina, all’inizio, hanno bisogno di tempo per andare d’accordo. Provano ad accordarsi sulla maturazione, nei vigneti alluvionali di Cavaion Veronese. A volte fanno piccole fughe in avanti, quasi per dispetto.
Si punzecchiano – come i due vecchi amici veneti che prima del brindisi si guardano in cagnesco – durante i due mesi di appassimento. Continuano a discutere per tutta la loro macerazione in acciaio. Ma quando entrano nelle botti di Slavonia e ci restano per 18 mesi, un accordo devono trovarlo per forza.
Alla fine, in bottiglia, il loro abbraccio si stringe sincero. L’alchimia del blend è riuscita: c’è la nota tostata di caffè, c’è il leggero sentore di cannella. I due vecchi amici sono l’anima delle cene, l’elemento che sa esaltare un assaggio di Montasio stagionato. La dolcezza e la sapidità.
Un po’ Buseta e un po’ Boton. Un po’ Corvina, un po’ Merlot.