Tutti i modi per dire vino Vegano
Il biologico ha bisogno di attraversare lunghi percorsi burocratici prima di diventarlo davvero. Sono disposizioni comunitarie, uguali per tutti gli stati membri dell’Unione Europea, spesso complesse. Alla fine, però, portano esattamente allo stesso punto: quel bollino verde da inserire sull’etichetta, traguardo ambito, garanzia di qualità.
Per il vino Vegano, invece, le cose stanno diversamente.
Vino Vegano: significato e caratteristiche
Ci sarebbe da dire che tutte le strade portano al Vegan, nel senso che sono diversi gli enti certificatori che verificano l’assenza del coinvolgimento degli animali in una produzione vinicola. Manca il cappello unico di un regolamento – anche se in passato il Parlamento Europeo aveva previsto norme più stringenti in materia di etichette vegane – e molto viene affidato alla singola responsabilità del produttore.
Il cliente tipo si chiede se il vino non sia già di default vino vegano. In realtà, ci sono tanti processi di lavorazione in cui vengono impiegate sostanze animali o di origine animale. Pensate ai cosiddetti “coadiuvanti tecnologici” di cui alcuni produttori fanno uso in cantina per rendere più chiari i vini realizzati, eliminando le impurità: tanti sono di origine animale. Ma ci sono anche operazioni più banali, a cui a volte nemmeno si dà peso: avete mai pensato, ad esempio, che per incollare un’etichetta potrebbe essere utilizzata una colla derivante dagli animali?
Senza contare, ovviamente, sulla gestione dei vigneti e sul grande impatto che dovrebbe avere il benessere animale. Sono elementi che catturano sempre più spesso l’attenzione dei consumatori.
Per questo motivo, tra le nostre proposte, abbiamo inserito un vino Vegano, il Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. certificato BIO-Vegan.
La linea Alessandro Berselli – Signature Collection, anche in questo caso, si dimostra particolarmente pronta a rispondere a un’esigenza. Lo fa in completa autonomia, con la consapevolezza di condividere una responsabilità importante con il proprio team e verso i propri clienti.
In assenza di un iter unico di certificazione vegan, la differenza sta nel credere al messaggio che si vuole diffondere: anche un vino d’eccellenza, di spessore, di qualità nel prodotto e nel processo può rispettare il mondo animale, senza che ciò rappresenti un ostacolo.
Semmai, un valore aggiunto.